Avrei tanto voluto essere una di quelle ragazze che mi è capitato talvolta di incontrare sui treni o in aereo.

Una di quelle che viaggiano sempre con una borsa per il portatile. Una bella borsa per il portatile o il tablet, all’interno della quale trovano spazio anche  una moleskine o uno di quei taccuini molto colorati e funzionali, belle penne, belle matite e sempre e comunque un libro.

Una di quelle ragazze che, appena sedute al loro posto, tirano fuori tutto l’armamentario, ma con leggerezza, come stessero apparecchiando per un picnic nei campi. E spesso sorridono da sole, oppure parlando allo smartphone, piano, per non disturbare gli altri o per mantenere riservata la conversazione.

E hanno sempre tanto da scrivere su quei taccuini: appunti, idee, programmi e progetti, appuntamenti. Creatività e indipendenza.

Indossano abiti colorati, hanno le unghie curate e poco trucco in viso.

Lo avrei tanto voluto.

E invece, pur avendo una bella borsa per il portatile e un’altra bella borsa per il tablet, una marea di splendidi taccuini colorati, belle penne, belle matite e centinaia di libri, non prendo un treno da anni e, quando viaggio in aereo, non apparecchio nulla dinanzi a me, perché non saprei cosa scrivere su quei taccuini, non devo fare telefonate di lavoro, non ho appuntamenti, non ho alcuna forma di creatività ne’ la leggerezza e mi barcameno nella vita tentando di strappare via l’indipendenza dalla morsa dei problemi.